sabato 12 marzo 2011

Ad Erin


E se all'improvviso c'incontrassimo di nuovo?
Se, ad un certo punto, attraversassimo ancora il mare per venire da te?
In qualche modo ci siamo illusi di poter controllare l'incantesimo che ci hai gettato addosso, la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati, il primo istante che abbiamo camminato sulle tue rive.
Invece siamo di nuovo qui, a cercare un modo perchè tu ci accolga ancora, generosa e quieta come al solito.
Abbiamo bisogno di averti con noi, per il tempo che basta a darci la forza di lasciarti di nuovo.
Credo che sarà così, ancora per qualche tempo. Con la gioia e la sofferenza che ci prende ogni volta che guardiamo una tua fotografia, ogni volta che sfiori il nostro pensiero e che siamo troppo lontani per toccarti, per sentirti davvero.
Ma intanto, incuranti d'ogni altra cosa, stiamo qui a sorridere di una speranza che si fa ogni giorno più concreta nelle nostre menti, nel nostro respiro, nel nostro crescere.
Fino a che le circostanze ci terranno separati saremo capaci di resistere, solo per un po', distanti dal tuo cielo, dai tuoi scogli, dalle tue strade. Saremo capaci di ascoltare la tua musica, ancora e ancora, capaci di piangere per la tua distanza, con lacrime di tormento che non abbiamo mai versato per altri.
E poi verrà il momento, ché non c'è alternativa, in cui torneremo da te, con te.
E allora sarà bellissimo. E non si tratterà più di amarti con l'angoscia di doverti abbandonare, non dovremo più resisterti per la paura di non saperci dominare quando ci lasci soli.
Perché certi legami non sono soggetti al nostro controllo. Certe unioni, per fortuna, sfuggono alle cose che riusciamo a capire. Ma sappiamo certamente che sono giuste. E allora, non abbiamo altra scelta che accettarle o svilire le nostre vite, noi stessi, fino ad essere morti pur respirando ancora.
No. Noi ti correremo incontro, tu saprai abbracciarci e avremo la certezza che nessuno potrà più dividerci. Resteremo uniti, per sempre.
...Continua?