Qui, con la fronte contro la persiana, alla disperata ricerca di un po’ d’aria fresca, che sembra d’essere in Borneo.
Pensavo all’esame che si approssima ora che fa tanto caldo. Che tortura…
Ormai però la mia testa è piena di onde, di sabbia, di gabbiani e di sole. Soprattutto di tantissimo sole.
La pioggia, quella seria, non la vedremo per un po’ e i temporali estivi sono solo illusioni. Quando passano stai peggio di prima.
Allora tanto vale provare a buttarsi nel mondo ora che l’arsura ci ha travolti in pieno (puntualissima il 21 giugno), proprio quando nessuno ci pensava più.
Ho notato che ci lamentiamo tutti sempre e comunque, alla ricerca di qualcosa che non abbiamo in questo momento. Si tratti della pioggia, del sole o di un milione di euro, non fa differenza.
Però in effetti mi accorgo che da soddisfazione lagnarsi per il troppo caldo, anzi lamentarsi in genere.
Sarà pure inutile ma dopo che hai speso quei cinque minuti ad inveire contro il tempo o a prendertela con l’omino del TG, stai un po’ meglio, anche se continui a sudare ed a incazzarti.
Credo che sarà una bella estate, magari non per tutti.
Vorrei essere un po’ più sensibile rispetto a quello che mi succede attorno ma mi sento troppo debole, assente. In questo periodo mi alzo dal letto e sono più stanco della sera prima.
Sono giornate in cui basta pensare un po’ più del dovuto e ci si sente già sudati, affaticati.
Bisognerebbe stare sugli scogli a contemplare il nulla dentro il mare, con un po’ di vento salato sulla faccia, senza problemi e senza cellulare.
Un giorno sarà così, ma non per le vacanze. Sempre.
Comunque il costume e la crema solare sono pronti, vado a chiudere la valigia.
...Continua?