venerdì 30 maggio 2008

Allerta meteo




Piove. Ancora.
Ed è sempre più bello.
Mi fa sentire strano, forse anche un po' sadico, il fatto di rilassarmi ascoltando le gocce che s'infrangono contro i vetri, dentro le canali.
In effetti, questa che mi fa stare così bene, è la stessa acqua che poche ore fa, ad un centinaio di chilometri da qui, ha ucciso e distrutto. Però...
Dovrei desiderare che smetta, dovrei sperare di svegliarmi tra poche ore (ammesso che riesca a prendere sonno) con il sole che filtra tra le persiane della camera, sul soffitto. Sarebbe normale aspettarselo, siamo a giugno ormai.
Invece no.
Voglio illudermi che quest'anno l'estate non arrivi. Vorrei che si dimenticasse di passare di qua. Vorrei che sul Piemonte continuasse a regnare questa strana primavera e tutta questa pioggia ci accompagnasse direttamente in autunno, mentre aspettiamo sotto una coperta.
Insomma vorrei tanto accelerare un po' le cose per vedere cosa mi aspetta.
Mi sento bene ora, anche in questi giorni che i miei demoni sono tornati e picchiano forte perchè anche loro, come me, hanno capito che da solo non so più stare.
Piove.
...Continua?

domenica 18 maggio 2008

Campioni d'Italia!



Questa settimana non c'è stato tempo. Solo un flash.
Grazie ragazzi!
...Continua?

domenica 11 maggio 2008

Alta frequentazione



Adesso parte. Perché non parte? Ecco che parte.
Questa volta sono stato furbo: mi sono infilato negli ultimi due posti "ciechi", nella fila destra della carrozza, con il mio bel trolley a fianco, così nessuno si siederà accanto a me.
Illuso. Dovrei saperlo ormai che la partenza è ingannevole, è alla seconda stazione che salgono tutti (ma proprio tutti) e allora comincia il delirio.
Gare non dichiarate per conquistare un posto a sedere, spallate neanche troppo dissimulate, grida, sistemazioni e poi gli sguardi; quelli fieri di chi si è impadronito del suo agognato posticino e quelli risentiti degli sconfitti, consapevoli che quando si alzeranno gli altri non servirà a niente perché tanto dovranno scendere anche loro.
Io non posso farci proprio nulla ma il treno mi rende sociopatico. Perché mi ricorda tanto un carro bestiame e allora altro che preservare il mio spazio intimo.
E infatti si siede a fianco a me una signora ansimante, tanto che devo guardarla a lungo per convicermi che non abbia una zampogna nascosta da qualche parte e che il potente sbuffo che emette sia solo il suo respiro. Tiro la valigia verso di me e così le mie ginocchia si comprimono, con il sinistro che punta dolorosamente contro il sedile davanti.
Ma almeno sono seduto io. E Dean Martin intanto continua negli auricolari con "Everybody loves somebody sometimes…".
Grazie buon vecchio Dino, mio fedele compagno di viaggio. Sai sempre isolarmi da tutte queste voci sconosciute, mi aiuti a difendere il mio piccolo mondo, mi fai stare bene e…LOW BATTERY.
Adesso è davvero una tragedia. Ora sarà insopportabile perché oltre a dover vedere tutti questi estranei a stretto contatto sono costretto anche a sentirli.
Però riesco a non ascoltarli; se mi concentro e guardo fuori i prati, le case e gli alberi…Ma più aumentiamo di velocità meno dettagli riesco a cogliere e così mi trovo solo a fissare il vetro sudicio che mi dà la nausea.
Tiro giù la tendina, butto la testa indietro e, con gli occhi chiusi, provo almeno a fantasticare un po’.
Già perché se questo treno, invece di puntare dritto verso casa, corresse veloce giù, verso il mare, allora sarebbe tutta un’altra storia. E nella valigia non avrei vestiti da portare a lavare e libri per gli esami ma solo costumi da bagno colorati, pantaloncini e teli di spugna per andare in spiaggia.
Non è più fantasia. Ora ho sonno e i pensieri sfuggono al mio controllo. Il treno non c’è più e neanche tutta questa gente fastidiosa, antipatica. Niente più sedili, niente più ruote, niente più binari.
Sono sdraiato in riva al mare e il sole è piacevole, mi scalda ma non brucia, mi sta solo cullando.
Distesa accanto a me c’è lei che sonnecchia, in quel modo dolce come sanno fare solo i gatti e le ragazze innamorate, con quel sorrisino indecifrabile sulle labbra. E mentre le tengo la mano penso che meglio di così non potrei proprio stare.
Poi un brusio che non riesco a distinguere, che non capisco, e una mano che non è la sua che mi scuote un braccio.
Apro gli occhi e non vedo le nuvole o i gabbiani e nemmeno le onde. C’è solo un uomo calvo e sudato che con un tono a metà tra lo scocciato e l’asettico mi dice : "biglietto, prego".
Nelle tasche, confuso, cerco quello che vuole per allontanarlo il prima possibile.
Non mi piacerà mai viaggiare in treno.

Ma quando arriviamo?

...Continua?

domenica 4 maggio 2008

Premi start!



Si comincia.
Prima di tutto grazie Doc, che col tuo bel blog mi hai dato l'input (e un po' d'invidia!) per iniziare.
Detto questo, anche Teo entra nel futuro!
Forse non era proprio il giorno più adatto per farlo, considerato che l'Inter, da copione, ha appena perso il derby in maniera rovinosa e lo scudetto vacilla pericolosamente (come il televisore che ho percosso violentemente al 94').
Comunque mi sentivo ispirato e, visto che non capita così spesso, meglio non perdere tempo.
Non ho la minima idea di quali direzioni possa imboccare questa cosa: non sono mai stato nè organizzato nè continuo e sono sicuro che non inizierò ad esserlo ora.
Mi rallegra il fatto di aver aperto questa finestra, magari un finestrino, da dove sporgere la testa ogni tanto per condividere col mondo i miei pensieri.
E se al mondo non importasse una fava delle mie riflessioni poco male: il bello di essere logorroico è che puoi parlare un sacco, anche quando sai benissimo che nessuno ti ascolta!

...Continua?