Prossimo al giro di boa e più incerto di quando ho cominciato.
È vero che occorre vivere una realtà dall'interno per poterne capire le sfumature, ma ad una disillusione così bruciante non si poteva certo essere preparati.
Una presa di coscienza che il sogno non è dietro l'angolo e va costruito, preso, secondo dopo secondo, sforzo dopo sforzo. È passato l'entusiasmo iniziale, dei sogni romantici e del viaggio, della terra delle opportunità così a portata di mano, quasi come fu per i nostri nonni, partiti per tanti diversi altrove, in cerca di sicurezza. Io sono partito più che altro per il bisogno di nuovi stimoli, con la visione a tratti alterata di un posto idealizzato, che poi ho capito esistere, in massima parte, solo dentro di me.
Ma resta comunque un'esperienza di crescita, certo; in molti modi diversi. Perché mi pare di essere, in qualche maniera, utile a queste persone. E, più ancora, perché in realtà come questa diventa inevitabile riconoscersi fortunati: per quel che si ha e si tende ad assumere come scontato, naturale. È scontato per me alzarmi dal letto la mattina ed essere in grado di vestirmi da solo. È naturale per me esser capace di prepararmi un pasto, guidare una macchina, disporre della mia libertà, insomma.
Queste riflessioni, che a freddo sembrano ovvie, a volte sfuggono. L'ambivalenza dell'emozioni, l'empatia contrapposta quasi al desiderio di fuga, la voglia di essere coinvolti che combatte con la necessità di solitudine, questo magma ribollente di sentimenti mi mette alla prova un giorno dopo l'altro.
...Continua?
3 commenti:
non aver paura, vivi...amico mio
Grazie...
aggiornaci!
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