
A volte mi sembra di camminare scalzo, al buio, su un pavimento coperto di cocci di bottiglia, in una stanza chiusa e maleodorante.
Ci metto tutta l'attenzione possibile ma, inevitabilmente, riesco solo a farmi molto male.
Ci metto tutta l'attenzione possibile ma, inevitabilmente, riesco solo a farmi molto male.
Allora mi siedo in un angolo e, sempre nell'ombra, mi soffermo a decidere se mettermi a piangere per il dolore oppure incazzarmi con quello che ha fatto quel casino.
Di solito finisce che rimango rannicchiato nel mio angolino a sanguinare in silenzio.
Questa volta però l'ho spinto sui vetri illudendomi che servisse a qualcosa.
Anche se si è tagliato come me, temo che tra breve lascerà di nuovo dietro di sè i pericolosi resti del suo passaggio ed io continuerò a ferirmi.
Comunque per ora mi fa compagnia: immobile, in piedi, invisibile.
Così lo guardo (o meglio, lo immagino) e scoppio in lacrime.
Forse la bottiglia gli è solo caduta e non voleva farmi del male ma comunque io non riesco più a camminare.
Siamo bloccati nelle tenebre, l'interruttore è troppo distante.
Mi restano soltanto i raggi di luna che filtrano attraverso le crepe delle finestre sprangate.
Ma io l'accenderò quella fottuta luce, con o senza il suo aiuto.
...Continua?
2 commenti:
chi è lui?
bentornato comunque :)
Fai tanta attenzione a non tagliarti troppo perchè mica l'hai fatto tu quel disastro...non l'hai rotta tu la bottiglia! Stai lì nell'angolo che la luna coi sui fasci di luce piano piano prova ad accendere la luce con la bacchetta magica! LA LUNA
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